M E N D E L
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 Johann Gregorio Mendel è il papà della genetica, la scienza dei geni e del DNA.

Per primo riuscì a spiegare i meccanismi dell'ereditarietà, per esempio come e perché abbiamo ereditato dai nostri genitori gli occhi neri o i capelli biondi, ma anche le caratteristiche della nostra specie. Sono leggi fondamentali delle vita che grazie alle più recenti conquiste tecnologiche oggi l'umanità può sfruttare, con conseguenze che hanno come limite solo la nostra immaginazione. 

Nel libro di Luca Novelli, Mendel in persona racconta le sue scoperte e la sua vita, fin da quando, da ragazzino, aiutava nell'orto suo papà Anton.

 

Johann Mendel nasce a Heinzendorf in Moravia, oggi Hyncice, nella Repubblica ceca. Figlio di contadini e appassionato di scienze naturali entra nel 1842 come monaco novizio nel convento agostiniano di Brno, dedicato a San Tommaso.

 

Il convento di San Tommaso è sovrastato da un castello-carcere ben noto ai patrioti dei vari paesi che reclamano l'indipendenza dall'impero austroungarico.

 

Non è un convento come gli altri. Il suo abate Cyrill Napp lo ha trasformato in un centro ricerche per il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini.

 Ha una serra, un laboratorio, una distilleria e una grande biblioteca.

 

 

 

Oggi una parte del convento è diventata un museo, dedicato a Gregorio Mendel.

 

 

 

Gregorio studia e si applica ma non riuscirà mai a superare l'esame di abilitazione all'insegnamento.

All'università di Vienna avrà ottimi maestri, tra questi il professor Doppler, docente di fisica e scopritore dell'effetto che porta il suo nome.

 

 

Un altro professore lo inizierà ai segreti dei grandi numeri. 

L'idea di scoprire come si trasmettono i caratteri ereditari nasce invece tra le mura del convento di Brno. Padre Klàcel, custode del giardino, dimostra con i suoi semplici esperimenti che i caratteri acquisiti non sono ereditari.

 

 

Mendel alleverà 28.000 piante di piselli. Scoprirà che i caratteri si trasmettono obbedendo a leggi precise.

Identifica così le particelle che oggi chiamiamo "geni".

Mendel comunicherà la sua scoperta ai maggiori studiosi suoi contemporanei, ma nessuno troverà interessante suo lavoro.

Solo nel 1900, sedici anni dopo la sua morte, tre scienziati lo riscopriranno contemporaneamente.

 

 

Nel libro di Luca Novelli Gregorio Mendel incontra e sogna alcune creature che ai suoi tempi potevano essere solo immaginarie.
Sono gli gli Ogm, gli Organismi geneticamente modificati.
Oggi sono più diffusi di quanto si pensi. Più della metà della popolazione mondiale mangia- spesso senza saperlo- creature Ogm.

Molti indispensabili medicinali vengono oggi prodotti da microbi Ogm, così pure molti prodotti di uso industriale.

Mendel era un ecologo nelle parole e nei fatti.

Gli ecologi sulla diffusione degli Ogm nell'ambiente hanno non pochi fondati timori.

 

Gregorio Mendel la penserebbe come loro.

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info: www.editscienza.it

Mendel e l'invasione degli ogm alla Fiera del Libro per Ragazzi, aprile 2003.

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